Cosa si intende per MOCA? Cosa prevede la normativa sui MOCA? Chi rilascia la dichiarazione di conformità? Come ottenere la certificazione? Scopri tutto sulla nostra mini guida.
Certifica le tue competenze sui MOCA
MOCA è l’acronimo di “Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti”, sotto cui è raggruppato tutto ciò che viene a contatto con i prodotti alimentari, lungo tutta la filiera industriale. Dalla fase di produzione, alla fase di somministrazione e consumo finale.
Ad esempio, fanno parte dei MOCA i seguenti oggetti:
- macchinari per la trasformazione degli alimenti
- macchinari da imballaggio
- imballaggi primari
- contenitori per il trasporto dei prodotti alimentari
- recipienti, utensili da cucina, posate e stoviglie.
Questi materiali possono diventare una fonte di contaminazione per l’alimento.
Ad esempio, i microrganismi o le sostanze indesiderate presenti sugli oggetti possono essere cedute all’alimento tramite il contatto, modificandone la composizione chimica. In questi casi si parla di “cross contamination”.
Invece, quando sono delle sostanze chimiche ad essere trasferite dal materiale all’alimento, sia in maniera diretta che indiretta, si parla di “migrazione”. Infatti esistono dei test di migrazione, o di cessione, da effettuare sui MOCA per controllare che gli stessi rientrino all’interno dei limiti stabiliti per legge.
Ma facciamo un passo alla volta.
Per ricapitolare le informazioni di base, ti proponiamo questo breve e utile video di spiegazione, pubblicato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.
Quali sono gli obblighi sui MOCA? Quali sono le attività volontarie? Per rispondere a queste domande, ti diamo prima di tutto un quadro normativo di riferimento.
Normativa sui MOCA
I MOCA sono disciplinati sia da regolamenti europei che da provvedimenti nazionali.
Infatti, per garantire la sicurezza dei MOCA e per favorire la libera circolazione delle merci, nell’Unione Europea ci sono una serie di requisiti legali e forme di controllo da rispettare.
A livello comunitario la norma principale è il Regolamento (CE) n. 1935/2004, che stabilisce i principi generali di sicurezza e di inerzia che devono avere tutti i materiali e gli oggetti di questo tipo.
In particolare, impone che questi materiali non devono:
- rilasciare componenti negli alimenti in quantità tali da mettere in pericolo la salute umana,
- comportare una modifica inaccettabile nella composizione, nel gusto e nell’odore degli alimenti.
Lo stesso Regolamento prevede anche:
- la possibilità di adottare misure UE aggiuntive per specifici materiali - come il Regolamento (UE) n. 10/2011 per la plastica
- regole speciali per i materiali attivi e intelligenti, non concepiti per essere inerti - Regolamento (CE) n. 450/2009
- le procedure da seguire per le valutazioni di sicurezza delle sostanze utilizzate nella fabbricazione di MOCA
- estensione del Sistema di allerta rapido - RASFF - da utilizzare anche per questi materiali
- regole sull’etichettatura, con indicazioni sul loro impiego - ad esempio bottiglia da vino, macchina da caffè o cucchiaio da minestra - oppure tramite riproduzione del simbolo MOCA - esclusivamente il marchio bicchiere/forchetta
- la documentazione per dimostrare la conformità e la rintracciabilità, che tratteremo nei prossimi paragrafi.
Infine, per quanto riguarda le procedure di fabbricazione di MOCA, si fa riferimento al Regolamento (CE) n. 2023/2006. Questo disciplina le buone pratiche di fabbricazione - Good Manufacturing Practice - GMP - che si applicano a tutte le fasi del processo.
I principali punti riguardano l’opportunità di avere sedi adeguate e personale consapevole delle criticità, sistemi documentati di controllo della qualità, e di scegliere i materiali idonei da cui partire per il processo di fabbricazione.
Quando non esistono norme UE specifiche, i regolamenti comunitari possono essere integrati da misure nazionali stabilite dagli Stati membri.
Se vuoi maggiori informazioni sulle diverse normative, puoi leggere questa pagina di approfondimento del Ministero della Salute, in cui trovi anche la disciplina sanzionatoria.
Certificazione o Dichiarazione?
Abbiamo notato che sul web c’è un po’ di confusione nell’utilizzo di questi due termini. Perciò crediamo sia il caso di fare chiarezza.
Come sopra accennato, è prevista della documentazione per accertare che i MOCA siano conformi alle normative europee. E abbiamo anche fatto riferimento alla presenza di obblighi e attività volontarie.
Bene!
La Dichiarazione di conformità sui MOCA è un obbligo previsto dalle normative UE.
La certificazione MOCA, invece, non è ancora riconosciuta come standard internazionale e, come altre certificazioni dei sistemi di gestione o di prodotto, ha carattere volontario.
Vediamole nel dettaglio.
Dichiarazione di conformità MOCA
Questa dichiarazione obbligatoria rappresenta un’assunzione di responsabilità, da parte del soggetto che la emette, sulla conformità di quello che produce o commercializza.
Serve a dichiarare che il prodotto rispetta i requisiti obbligatori della sicurezza alimentare.
Ogni soggetto coinvolto lungo tutta la filiera di produzione dei MOCA rilascia una sua dichiarazione, dal produttore di materie prime al distributore finale.
Quindi anche il contenuto della dichiarazione non è sempre lo stesso.
Infatti, ogni operatore riceve una dichiarazione di conformità dall’azienda che si occupa della fase precedente, ed emette la propria dichiarazione per chi si occupa della fase successiva.
Questo vale anche per chi semplicemente commercializza o distribuisce il prodotto, non solo per chi lo lavora.
La Dichiarazione di Conformità Moca contiene informazioni specifiche di composizione dei materiali e le specifiche relative alle possibilità di impiego, come tempi e temperature.
Risulta fondamentale nella scelta del MOCA adatto, in relazione alle caratteristiche chimico fisiche della matrice alimentare con cui dovrà entrare in contatto.
Per questo, ogni MOCA deve avere una corrispondente scheda tecnica che ne elenca le caratteristiche. In questo modo chi produce alimenti può scegliere il MOCA adatto al suo prodotto, quello più efficace per la conservazione del prodotto alimentare.
Chi emette la Dichiarazione?
In base al Regolamento (CE) n. 1935/2004, la responsabilità di predisporre la dichiarazione di conformità è dell’operatore economico, definito come “la persona fisica o giuridica responsabile di garantire il rispetto delle disposizioni del regolamento stesso nell’impresa posta al suo controllo”.
Di conseguenza, hanno l’obbligo di rilasciare la Dichiarazione di Conformità, essendo soggetti alla normativa di riferimento, diversi operatori:
- produttori di sostanze destinate ad essere utilizzate per la produzione di MOCA,
- produttori di materiali intermedi o semilavorati destinati ad essere trasformati in prodotti finiti,
- produttori di prodotti finiti - bottiglie e contenitori vari - come i “trasformatori”, che creano il packaging dalla materia prima, o gli “assemblatori” di MOCA, che li compongono da più materiali - ad esempio con contenitore in tetrapak multistrato e tappo di plastica,
- importatori che da paesi extra UE immettono sul mercato dell’Unione Europea sostanze, semilavorati o prodotti finiti.
Invece, gli utilizzatori finali - ad esempio, rivenditori di alimenti, attività di catering e ristorazione - devono chiedere la Dichiarazione ai propri fornitori di MOCA e conservarla per eventuali controlli.
Ti lasciamo il link per poter scaricare un fac simile della Dichiarazione di Conformità MOCA in pdf.
Rintracciabilità dei MOCA
Proprio perché vengono emesse diverse Dichiarazioni lungo tutta la filiera, diventa fondamentale poter ricostruire e seguire il percorso dei MOCA lungo tutte le fasi di lavorazione, trasformazione e distribuzione.
Questo concetto è sintetizzato con il termine “rintracciabilità” - art. 2 del Regolamento (CE) n. 1935/2004 - che deve essere garantita in tutte le fasi per agevolare:
- il controllo della filiera,
- l’attribuzione delle responsabilità,
- il ritiro di prodotti difettosi,
- la diffusione delle informazioni da dare ai consumatori.
Certificazione Moca: come si ottiene
Si tratta di una certificazione volontaria attestante che il MOCA in esame è adatto all’uso alimentare.
Come altre certificazioni dei sistemi di gestione, deve essere verificata da enti di terza parte.
In genere è una certificazione che interessa l’intero processo produttivo dei MOCA, e viene rilasciata secondo schemi proprietari dei singoli Enti di certificazione, che quindi ne decidono gli standard.
Dato che si ottiene soltanto dopo le verifiche di conformità di un ente terzo, viene utilizzata per dimostrare sul mercato la corretta applicazione delle norme, il rispetto dei requisiti previsti, l’adozione dei GMP, e la tutela del consumatore finale.
Se vuoi ottenere una certificazione di questo tipo, devi rivolgerti a uno dei diversi Enti di certificazione accreditati e iniziare il percorso certificativo.
Ovviamente l’iter può prevedere passaggi diversi in base all’Ente scelto, ma in linea generale sarà composto da:
- Analisi documentale del processo produttivo e dei prodotti in esame
- Analisi dei materiali e identificazione di possibili migrazioni tramite test
- Audit sul campo del valutatore qualificato inviato dall’Ente
- Se l’esito è positivo, ottenimento della certificazione emessa dall’Ente.
All’interno di un processo di certificazione di questo tipo, rientrano anche le verifiche sulle Dichiarazioni di Conformità MOCA. In ogni caso, queste dichiarazioni rappresenteranno sempre e comunque una documentazione a sé stante, non sostituibile da eventuali certificati di altra natura.
Ora dovresti avere tutte le informazioni per orientarti sulle tematiche legate ai MOCA. Puoi trovare altre informazioni utili sulla rubrica Appunti di scienza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.
Se invece vuoi acquisire competenze tecniche specifiche, puoi partecipare al nostro corso sulla gestione dei MOCA nell’industria agroalimentare.
Ti aspettiamo in aula!