Il settore lattiero-caseario italiano, celebre per la sua tradizione e qualità distintiva, si trova a dover difendere la sua autenticità. In questa guida vediamo quali sono le normative che regolano l’etichettatura del latte e dei prodotti caseari.
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Indice dei contenuti
Il settore lattiero-caseario è un pilastro fondamentale dell’industria alimentare italiana, vantando una ricca tradizione e una qualità senza pari a livello globale.
Tuttavia, per i consumatori italiani ed europei, l’identificazione dei prodotti autenticamente italiani può spesso risultare una sfida, soprattutto in un mercato sempre più globalizzato. È qui che entra in gioco l’etichettatura, uno strumento essenziale per garantire trasparenza e tutelare l’identità dei prodotti lattiero-caseari Made in Italy.
Normativa sull’etichettatura di latte e formaggi
A partire dal 19 aprile 2017, l’Italia ha introdotto l’obbligo di indicare in etichetta l’origine della materia prima per il latte e i prodotti lattiero-caseari, in attuazione del Regolamento (UE) n. 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori. Questa normativa si applica a tutte le tipologie di latte, non solo vaccino, ma anche di bufala, di asina, latte ovicaprino e di altra origine animale.
A livello europeo, il Regolamento (UE) n. 2018/775 sull’origine dell’ingrediente primario è entrato in vigore il 1° aprile 2020, andando a sostituire le precedenti normative nazionali come il Decreto Ministeriale Italiano del 9 dicembre 2016 sull’etichettatura di latte e prodotti lattiero-caseari.
La forte richiesta di avere maggiore trasparenza e tutela sull’origine dei prodotti alimentari è stata dimostrata anche dall’iniziativa dei cittadini europei “Eat Original! Unmask your food” che nel 2019 ha raccolto oltre un milione di firme per rendere obbligatoria l’indicazione dell’origine su tutti i prodotti alimentari.
Come etichettare i prodotti lattiero caseari
L’etichettatura dei prodotti lattiero-caseari deve riportare le seguenti informazioni:
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Denominazione di Vendita: per il latte fresco, questa include la distinzione tra intero, parzialmente scremato e scremato, nonché l’indicazione del trattamento termico subito - ad esempio latte pastorizzato.
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Origine della Materia Prima
Le diciture che possono essere utilizzate sono le seguenti:
- “Paese di Mungitura” - per risalire all’origine degli allevamenti di origine
- “Paese di Condizionamento o di trasformazione” ovvero il nome del paese nel quale è stato condizionato o trasformato il latte
Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari, sia stato munto, condizionato o trasformato sul territorio del medesimo Paese, l’indicazione di origine può essere assolta con il solo utilizzo della seguente dicitura: «origine del latte: nome Paese».
Nel caso in cui la mungitura, il condizionamento o la trasformazione del latte avvenga in più Paesi, l’indicazione dell’origine può essere segnalata facendo riferimento all’UE oppure a Paesi extra UE.
Altre informazioni obbligatorie:
- Data di scadenza
- Lotto di produzione
- Quantità netta
- Modalità di conservazione
- Dichiarazione nutrizionale
- Marchio di identificazione sanitaria
Esempi di etichettatura di latte e derivati
Etichetta latte pastorizzato
- Denominazione di Vendita: “Latte Fresco Pastorizzato”
- Origine della Materia Prima: “Zona di Mungitura: Provincia di Verona, Italia”
- Altre Informazioni: Data di Scadenza, Data di Confezionamento, Lotto, Quantità Netta, Conservazione a 4°C
Etichetta latte UHT
- Denominazione di Vendita: “Latte UHT intero”
- Origine della Materia Prima: “Paese di Mungitura: Italia, Paese di Condizionamento: Italia”
- Altre Informazioni: Data di Scadenza, Data di Confezionamento, Lotto, Quantità Netta, Conservazione a Temperatura Ambiente
Etichetta formaggio
- Denominazione di Vendita: “Formaggio Stagionato”
- Origine della Materia Prima: “Paese di Mungitura: Italia, Paese di Trasformazione: Italia”
- Altre Informazioni: Data di Scadenza, Data di Confezionamento, Lotto, Peso Netto, Conservazione in Luogo Fresco e Asciutto
Latte Crudo e Produzione di Formaggi
L’utilizzo di latte crudo nella produzione di formaggi freschi è consentito, purché il latte soddisfi specifici requisiti igienico-sanitari stabiliti dal Regolamento (CE) n. 853/2004.
In questo caso, l’etichetta del formaggio dovrà riportare la dicitura “Fabbricato con Latte Crudo”.
Inoltre, sono previste alcune deroghe che permettono l’utilizzo di latte crudo non conforme ai parametri microbiologici standard, purché il formaggio ottenuto sia sottoposto a un periodo minimo di stagionatura.
Sanzioni per violazioni dell’obbligo di etichettatura
Il Decreto Legislativo n. 231 del 15 dicembre 2017 stabilisce le sanzioni per i produttori che violano le norme sull’etichettatura e la trasparenza delle informazioni: variano da un minimo di 500 € a un massimo di 40.000 € per gravi inadempienze come l’omissione di indicazioni obbligatorie o la vendita oltre la data di scadenza.
L’etichettatura di latte e prodotti lattiero-caseari rappresenta uno strumento fondamentale per garantire la trasparenza e l’autenticità dei prodotti alimentari, tutelando al contempo i consumatori e la ricca tradizione ed eccellenza della filiera lattiero-casearia italiana.
Attraverso l’adempimento delle normative vigenti, le aziende del settore possono valorizzare l’origine e la qualità dei loro prodotti, rafforzando la fiducia dei consumatori e contribuendo alla salvaguardia del Made in Italy.
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